Pubblicato il: 2022-10-19 10:28:04
L'accordo Lega Pro-AIAC.Un punto di partenza necessario.
Un punto di partenza necessario, una risposta concreta che implica una serie di ricadute propositive, arrivata in uno dei momenti più complicati e difficili sul piano socio-economico del nostro Paese. Soprattutto un accordo, che riempie un vuoto di settore, inserito in un quadro di insieme che risponde a una visione generale. E' questo il senso complessivo dietro la firma tra Lega Pro-Aiac sui nuovi minimi federali da applicare in Serie C. Sembra incredibile, dato il quadro appena ricordato, il fatto di dover difendere un risultato, così semplice da leggere, da alcuni attacchi sgrammaticati arrivati per altro fuori tempo massimo. L'Aiac è la stessa che nel luglio scorso ha concordato i nuovi minimi per la serie A femminile, ripresi adesso per la Lega Pro. Certi critici in servizio permanente effettivo dovevano essere allora in vacanza, dato il silenzio avvertito in quella circostanza. Strano, perché già in altre occasioni, c'è chi è stato lesto a mettere il cappello su risultati ottenuti dal nostro impegno e dal nostro lavoro sul campo. Come accaduto per esempio nel caso dell'introduzione dei minimi federali per i preparatori dei portieri in serie B.
Tornando ai nuovi minimi in C, l'aggettivo dà la chiave di valutazione oggettiva: minimo. Tutto è migliorabile, nelle relazioni tra le parti, a patto ci sia un terreno comune iniziale su cui muoversi. E la cifra pattuita, 8.896 euro lordi, è appunto il primo livello, senza il quale non ci può essere crescita (corrispettivo che potrà naturalmente essere migliorato dalla libera contrattazione).
Ma d'altronde la logica del "benaltrismo" è facile retorica di chi non ha alcuna responsabilità se non quella della furba opposizione mirata e della sterile polemica corporativa. La bandiera del "meglio niente, che questo" la lasciamo volentieri a chi si balocca con un ruolo che non ha, né sa.
Renzo Ulivieri